Oggi Juanita è felice, si rivede con le sue amiche Adry e Gabrielle.

La perplessità è di casa, unita ad una buona dose di festa e gioia utopica: Juanita non vede le sue amiche da quando ha fatto una scelta di vita e si è allontanata per inseguire i suoi sogni di Vita migliore.
Scelte di cuore, di dolcezza e di Amore verso sé stessa e gli altri. Donarsi è spesso un’Arte.

La casa e il parco sono contentemente vestiti a festa e l’Allegra Combriccola Animale fa festa insieme ai Bipedi intralciandoli nei preparativi, contribuendo a loro modo: “Quel vestito non ti dona, Juanita!” aggiungo, e Jope è d’accordo mentre lo strappa a dentate e morsi. Ride Juanita, il vestito è vecchio, e lei è un angelo del focolare moderno, una vera Donna la cui bellezza traspare sotto la sua pelle scura, senza nasconderla sotto un modello fuori moda, civettuola!

Camilla corre per il parco, controllando gli ultimi preparativi, mentre Hourazon ammicca a Feysal: almeno la piscina è sotto il suo controllo.
Il videocitofono starnazza paperando, le camere riprendono l’auto decappottabile rosa e bianca, nel parco fotografano le due star in ogni istante in ogni angolatura, occhio vigile che scorta la felicità infinita di Juanita.

Suona il campanello, siamo tutti in disparte, Juanita scende le scale radiosa nel suo vestito blu corto al ginocchio e nelle sue scarpe in tinta, trucco leggero e curve da sbando, quasi frettolosa nell’incedere. Jope e Camilla la affiancano, formano il trio perfetto del Sussiego e dell’Eleganza, la scortano. Apro la porta come il coperchio della Cornucopia dell’Affetto e dello Stupore, baci e abbracci e furtive lacrime allontanano attese, ansie e paure, gli anni si convertono in istanti, in qui, in ora, si riallaccia magicamente il filo perduto del gomitolo del Tempo, tutto si ferma nel lampo di uno sguardo.

Padrona di casa Juanita guida le ospiti verso la veranda fresca e leggera, si accomodano mentre il condizionatore naturale spinge brezze e refoli a scompigliar capelli e messe in piega, e Camilla si siede accanto, sul limitare della porta, a proteggere, sorvegliare e spettegolare, inseguendo con il capo battute, sciocchezze e risate.

Assisto rapito alla rappresentazione di un attimo di felicità, di leggerezza che incute tenerezza e splendore, Jope seduto con me in cucina, lancia occhiate di controllo verso Camilla, si stende. Rassicurati tutti e due, possiamo dedicarci alla cena celebrativa de la reunion. Feysal e Hourazon hanno i baffi dritti, aspettano solo che passi la loro naturale diffidenza.

Osservo Juanita e Adry e Gabrielle i cui anni non hanno lasciato traccia sul volto malgrado il gomitolo è corso sul filo, Veneri Giunoniche e burrose in décolleté e tacchi alti. Corre la freschezza in mezzo alle parole, mentre scisciottano di affanni e dolori su piatti di portata e cialdine di gioia, di riscatti, di paure e tremori, di futuro bianco e roseo come la macchina, di figli, nipoti e nonne che hanno trovato e rivelato la Vita!, di pieghe dell’animo nascoste, di Amori impossibili.

Capelli biondi, neri e ramati svolazzano, tintinnio di bracciali e riflessi di orecchino, levarsi di calici celebrativi e occhiate furtive, mentre la sera plana dolcemente tra lo sferruzzare della cucina e del chiacchiericcio e delle amenità.

Sarò il loro uomo stasera, colui che comprende senza parlare, colui che ascolta senza giudicare, il bastone, la spalla, sarò l’uomo di tutti gli uomini in mezzo a questo consesso di Donne, celebrando la loro femminilità, perché semplicemente sono Donne che meritano il ringraziamento della loro esistenza.

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